Situazione tesa in Gambia, dove il presidente Yahja jammeh ha dichiarato a due giorni dal termine del suo mandato lo stato d’emergenza. La decisione è risultata ostile, volta ad ostacolare quella che sarebbe la fine della sua influenza sul paese dopo la sconfitta nelle elezioni di dicembre.
Il Gambia è uno dei paesi più piccoli al mondo, ed è guidato da Jammeh dal 1994. Tra le sue prese di posizione ci sono l’uscita dal Commonwealth nel 2013 e la proclamazione del Gambia come “Nazione Islamica” nel 2015. Per la condotta spregiudicata del leader, dal 2014 l’Unione Europea a interrotto gli aiuti umanitari per violazioni dei diritti umani da parte del suo governo.
La tensione in Gambia, che minaccia lo scoppio di una guerra civile ha origine dalle elezioni perse da Jammeh dove il vincitore, Adama Barrow, è riuscito nell’impresa di togliere il potere a colui che da ventidue anni ha guidato in regime autoritario il Gambia. Dopo un’iniziale resa, e aver riconosciuto la sconfitta, Jammeh ha annullato il voto dopo pochi giorni dalle elezioni per presunti brogli elettorali. Il tutto poco tempo dopo l’accusa da parte dell’opposizione al governo Jammeh di aver incarcerato, torturato e ucciso tutti i dissidenti politici e religiosi. Jammeh per annullare il voto ha presentato mozione alla Corte suprema del paese che, per mancanza di giudici, ha rimandato l’esame della mozione soltanto a maggio. Fino ad allora, secondo la legge che regola lo stato d’emergenza, l’attuale capo di governo rimarrà in carica per i prossimi mesi, fino al pronunciamento della Corte riguardo la mozione.
Jammeh ha “cristallizzato” la situazione, secondo lo stato d’emergenza non sono consentiti moti di disobbedienza che disturbino l’ordine pubblico, ma per gli oppositori del Gambia, gli stati confinanti con a capo il Senegal e la comunità internazionale le cose non stanno affatto andando per il verso giusto, e ci si sta preparando ad un intervento militare del Senegal e dei 15 stati alleati.
Non è da escludersi un intervento straniero, che alimenterebbe ancor di più la tensione in quanto l’esercito del Gambia potrebbe schierarsi anche in favore del suo attuale Leader, innescando una sanguinosa guerra civile.
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